BUSH & SOCI
Lunedì 26 Febbraio 2007This man is about to start a war, ovvero quest’uomo sta per scatenare una guerra.
Oggi, nessuna persona dotata di buon senso e di onestà intellettuale, può negare l’ignominiosa evidenza di un mondo sempre più dominato da pochi operatori finanziari in grado di determinare, o quantomeno di condizionare, in maniera abietta e scellerata, le scelte politiche fondamentali per il destino dell’intera umanità.
COME FUNZIONA LA DEMOCRAZIA IN AMERICA
Vediamo in breve come funziona il sistema, tanto decantato, della “democrazia” degli Stati Uniti d’America. Mi pare che nella “società democratica” più antica e potente del mondo, il potere politico sia concentrato esclusivamente nelle mani di un’oligarchia elitaria di professionisti e carrieristi dello Stato, mentre i “cittadini-sudditi” possono esercitare solo un “diritto-dovere” di voto. In effetti, nella realtà statunitense appena il 40 % della popolazione mette davvero in pratica quel “diritto-dovere”; invece il restante 60 % diserta regolarmente, puntualmente, le urne elettorali. Sfido chiunque a confutare tali dati. Invito chiunque a smentire il fatto che alle ultime elezioni presidenziali nordamericane, Bush junior è stato eletto solo con il 20 % dei consensi. Pertanto la “democrazia” made in U.S.A. esclude dalla partecipazione politica concreta - ma anche dalla partecipazione di tipo semplicemente politico-formale ed elettorale - oltre il 60 % della popolazione statunitense. Infatti milioni di negri, di ispanici, di cinesi e di altre “minoranze etniche” - che insieme formano la stragrande maggioranza del popolo nordamericano -, si astengono in maniera cronica e sistematica, dall’esercizio e dalla pratica del voto, perché non si sentono politicamente rappresentati, per cui sono estromessi dal sistema politico, sono di fatto emarginati dalla “vita democratica” del Paese, nella misura in cui i diritti e le libertà democratiche sono in pratica negati alla cospicua maggioranza dei “cittadini” statunitensi. Invece di imporla, o proporla, agli altri popoli della Terra, mi pare che i governanti di Washington dovrebbero preoccuparsi di estendere, in modo concreto, la civiltà democratica più autentica, lo stato di diritto, le libertà costituzionali, sancite solo formalmente, a tutti i “cittadini” ai quali quei diritti e quelle libertà di carattere democratico, sono attualmente negati - e sfido chiunque a contestare tali affermazioni. Purtroppo i “maestri” e i “campioni” - come Bush & soci - di questa ipocrita e perversa “democrazia”, pretendono di imporla all’intero pianeta con il ricorso sistematico alla guerra, al fine di espandere e rafforzare l’organizzazione di un “involucro protettivo”dell’Impero economico-monetario globale che fa capo al dollaro statunitense.
Ecco, dunque, il punto. Bush guarda da un binocolo chiuso. Bush NON vuole vedere. Non gli interessa sapere se esiste una verità. La SUA verità la vede anche con i tappi. Non ha bisogno di toglierli.
COME FUNZIONA LA DEMOCRAZIA IN AMERICA
Vediamo in breve come funziona il sistema, tanto decantato, della “democrazia” degli Stati Uniti d’America. Mi pare che nella “società democratica” più antica e potente del mondo, il potere politico sia concentrato esclusivamente nelle mani di un’oligarchia elitaria di professionisti e carrieristi dello Stato, mentre i “cittadini-sudditi” possono esercitare solo un “diritto-dovere” di voto. In effetti, nella realtà statunitense appena il 40 % della popolazione mette davvero in pratica quel “diritto-dovere”; invece il restante 60 % diserta regolarmente, puntualmente, le urne elettorali. Sfido chiunque a confutare tali dati. Invito chiunque a smentire il fatto che alle ultime elezioni presidenziali nordamericane, Bush junior è stato eletto solo con il 20 % dei consensi. Pertanto la “democrazia” made in U.S.A. esclude dalla partecipazione politica concreta - ma anche dalla partecipazione di tipo semplicemente politico-formale ed elettorale - oltre il 60 % della popolazione statunitense. Infatti milioni di negri, di ispanici, di cinesi e di altre “minoranze etniche” - che insieme formano la stragrande maggioranza del popolo nordamericano -, si astengono in maniera cronica e sistematica, dall’esercizio e dalla pratica del voto, perché non si sentono politicamente rappresentati, per cui sono estromessi dal sistema politico, sono di fatto emarginati dalla “vita democratica” del Paese, nella misura in cui i diritti e le libertà democratiche sono in pratica negati alla cospicua maggioranza dei “cittadini” statunitensi. Invece di imporla, o proporla, agli altri popoli della Terra, mi pare che i governanti di Washington dovrebbero preoccuparsi di estendere, in modo concreto, la civiltà democratica più autentica, lo stato di diritto, le libertà costituzionali, sancite solo formalmente, a tutti i “cittadini” ai quali quei diritti e quelle libertà di carattere democratico, sono attualmente negati - e sfido chiunque a contestare tali affermazioni. Purtroppo i “maestri” e i “campioni” - come Bush & soci - di questa ipocrita e perversa “democrazia”, pretendono di imporla all’intero pianeta con il ricorso sistematico alla guerra, al fine di espandere e rafforzare l’organizzazione di un “involucro protettivo”dell’Impero economico-monetario globale che fa capo al dollaro statunitense.