Archivio del 9 Aprile 2007

Non vi è giustizia nella fortuna.

Lunedì 9 Aprile 2007

quelli che scrivono con chiarezza

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momò alle prese col computer


Quelli che scrivono con chiarezza hanno dei lettori, quelli che scrivono in modo

ambiguo hanno dei commentatori. (A. Camus)

Il talento è quella caratteristica di un individuo che gli permette di spiccare in una particolare attività.


Esempi ce ne sono a bizzeffe, basti pensare a uno sportivo (come Valentino Rossi) o a un musicista (come Mozart) eccellenti.

Sinonimi di talento sono: inclinazione (predisposizione, disposizione, propensione, tendenza), attitudine, vocazione, destrezza, virtù, genialità, avere la stoffa, e chi più ne ha ne metta.
Una caratteristica indissolubile del talento è quella di essere innata. In parole povere: si può nascere talentuosi, ma non lo si diventa.
Col passare del tempo mi rendo conto di provare fastidio per i talenti altrui. Badare bene: non verso le persone che hanno la fortuna di possederne, soprattutto se riescono a mantenere un corretto atteggiamento di umiltà, un profilo basso (e non di sprezzante esternazione come fanno alcuni).

Quello che mi risulta odioso, è l’importanza, il peso che si dà al talento.


Mi spiego con un esempio. Due musicisti, identici in tutto, studiano per un certo numero di anni il pianoforte. Uno dei due, quello particolarmente portato, diventa un compositore di successo e viene osannato in tutto il mondo, l’altro suona come pianobar nei locali alla buona.

Già un esempio banale come questo mi fa sentire quanto sia ingiusto (almeno eticamente) tutto questo. Il primo musicista la propria speciale abilità l’ha avuta gratis dalla natura: quale è il suo merito?

Una persona merita il proprio talento, la propria fortuna?


Il discorso è al netto dall’impegno che ciascuno (e quindi anche il genio) deve riporre nella propria attività: studio, esercizio, allenamento, sforzo, ecc… È naturale che anche il più bravo del mondo, se non esercita la propria abilità la perde, la spreca.
Secondo me, la fortuna non è una abilità.
Prendiamo una modella. Sarà una donna bella, bellissima, irraggiungibile… ma perchè trattarla come una dea? Oltre alle diete e alla ginnastica che fan tutte le sue colleghe, quale è il suo merito? Nessuno. Il resto è gratis, innato è fortuna.

Il meccanismo, l’algoritmo se vogliamo, con il quale si distribuisce la fortuna al mondo è senz’altro sbagliato.


Non c’è giustizia nella fortuna.

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Momò c’è

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