La Sicilia è difficile

"La Sicilia è difficile. Lacera persone e sentimenti e invade chi, per nascita o per scelta, si lega a lei. La Sicilia è difficile. La sua arretratezza sociale ed economica è una lunga distanza geografica e mentale che la spinge lontano dall’Europa. La Sicilia è crudele. Le atrocità della mafia sono un marchio d’orrore che tutti i siciliani si portano appresso come il numero impresso sulla carne degli ebrei dei lager. Non si può cancellare. La Sicilia è bellissima e dura col suo sole titanico e tirannico, la sua luce violenta, il suo mare che dipinge e colora l’aria e la rinfresca. Bellissima e morbida nelle sue lente sere odorose, ridondanti di brezze lievi e vestiti leggeri e di chiacchere indolenti, di luci lungo le coste, di cibi sensuali. La Sicilia è scomoda, ma viverla è possibile con orgoglio antico e altero.

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Copia a grandezza naturale di una scultura in terracotta di un guerriero cinese risalente al
Primo Impero, elaborata pittoricamente da Momò.
Uno sterminato esercito di terracotta per difendere in eterno la gloria di Qin Shi Huangdi risalente al 221 a. c.

 
C’è chi crede che questa terra possa crescere e diventare moderna, civile ed economicamente evoluta senza perdere però le sue suggestioni, il suo fascino, la sua cultura. C’è chi lavora perché ciò accada.
…dedicato a loro. Ai siciliani che crescono".

5 Commenti a “La Sicilia è difficile”

  1. vittoriesando scrive:

    bellissimo post, commovente per me siciliana…

  2. claudio scrive:

    la sicilia è difficile per chi non la sa usare

  3. Mirella Puccio scrive:

    Ciao Momò, benvenuto nel mio blog. Ho risposto al tuo commento, che riporto parzialmente qui.

    Quando iniziai a lavorare fuori dalla Sicilia, negli anni ‘80, non vedevo l’ora di ritornare.

    Quando ero in Sicilia, non vedevo l’ora di ripartire.

    Poi ho compiuto la più grande stupidaggine che un siciliano possa fare: mollare tutto e rientrare a casa. Me ne pento ogni giorno che passa, è stato un errore con la E maiuscola, considerati i risultati, sia professionali, sia personali. Io qui non sono riuscita a crescere, ma ho cercato di cambiare un po’ le cose. Mi sono ribellata tante volte. Non ho mai avuto paura di nessuno, rischiando grosso.

    Ma quando ho avuto a che fare con la ‘mafia dei colletti bianchi’ ho dovuto soccombere. Era stupido mettere a repentaglio la mia incolumità per uno stipendio, quindi, ho presentato le mie dimissioni, visto ero diventata ’scomoda’ in quell’azienda.

    Posso affermare che abitare in una città dove anche il posteggiatore ti minaccia se non paghi il parcheggio, è IMPOSSIBILE. Convivere con i soprusi, con i piccoli delinquenti è difficile, qualcuno obietterà che sono dovunque, ma è la mentalità che caratterizza gli abitanti e i delinquenti di questa splendida isola.

    Difatti, la vera distanza con l’Europa è solo MENTALE.

    Non siamo più così ‘arretrati’ o lontani! Ad es. c’è una compagnia low-cost che collega Palermo a Londra tutti i giorni con un volo diretto…

    Al tuo prossimo giro da queste parti, fatti sentire!

    P.S. Nei prossimi giorni inserirò un album fotografico sul mio blog dedicato alle bellezze paesaggistiche ed architettoniche di Palermo. Ti aspetto.

  4. franz scrive:

    Epistola a Sgarbi .
    La regione siciliana non da i permessi per l’eolico
    a causa delle linee sature ma se supponiamo l’eolico
    che si dovrebbe fare a gela produrrebbe idrogeno
    per il polo industriale di Siracusa e Gela sarebbe un affare per
    tutti nessuno escluso; infatti il petrolchimico utilizza
    petrolio per trasformarlo in idrogeno danneggia
    operai e popolazione locale mentre l’idrogeno prodotto
    dall’eolico è ad impatto ambientale zero.
    Infatti l’energia prodotta non è bruciando petrolio ma
    catturando energia dal vento ed infine trasformata per
    elettrolisi in idrogeno.
    Per trasportare l’idrogeno basterebbe un idronodotto
    ed a realizzarlo non è un arca di scienze nè costerebbe
    una spesa eccessiva .
    Aiutiamo a spezzare il clima torrido che ha distrutto un terzo delle foreste del sud,
    non bruciamo carbone o petrolio che uccidono e danneggiano un intera
    popolazione e gli stessi operai che vi lavorano per non parlare
    dei danni provocati dalle temperature impazzite che possono provocare terremoti
    ed uragani o maremoti come gli ultimi successi in Cina ed Indocina .
    L’idrogeno potrebbe essere usato per le navi da
    pesca e quindi pescare senza inquinare con un prezzo piu basso
    del petrolio . Vorrei segnalare anche nella zona che va dalla piana di Catania
    ad Agnone bagni si può realizzare un’altro parco eolico in grado di
    soddisfare un milione di persone.
    Insomma caro Sgarbi sfruttiamo il vento ed evitiamo che i petrolchimici
    inquinino l’aria bruciando petrolio!!!

  5. momò scrive:

    Ciao, anche io sono un momò…e sono sicliano. Hai ragione,la Sicilia fa schifo, soprattutto Palermo. Avrei tanto voluto nascere a Catania, l’unica città più bella della Sicilia…………………………………………….

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