La rana crocifissa
Un altro caso di spettacolarizzazione dell’arte.
l’opera incriminata di Martin Kippenberger
Bolzano - Apertura in grande stile, ma tra le polemiche, per il nuovo Museion, il museo d’arte moderna di Bolzano inaugurato sabato mattina sulle rive del torrente Talvera. A far scoppiare le critiche, anche da parte del vescovo della Diocesi di Bolzano-Bressanone, una rana crocifissa di colore verde lunga circa un metro piazzata nell’atrio d’ingresso della modernissima struttura costata 30 milioni di euro.Simbolo-denuncia degli alto-atesini, pubblicamente bigotti e privatamente dediti alla bestemmia e all’alcolismo
Al di là del valore intrinseco della statua raffigurante una rana crocifissa che stringe in una zampa un boccale di birra e nell’altra un uovo. Kippenberger, scomparso nel 1997 a soli 44 anni, sosteneva di voler combattere l’ipocrisia di chi bada più all’apparenza che all’essenza delle cose. Questo era, secondo lui, il significato profondo della sua rana messa in croce.
Alle parole già espresse dal Papa sui sentimenti religiosi feriti, si aggiungono quelle del ministro per i Beni culturali Sandro Bondi: "Ferma restando la libertà creativa di ogni artista, sarei felice se le istituzioni pubbliche o comunque le istituzione finanziate dal pubblico non esaltassero soltanto l’arte della dissacrazione, dell’inutile provocazione e del non senso, perché l’arte è anche ricerca del significato e della bellezza".
Abbastanza per gridare allo scandalo.Oramai da tre mesi ci si accapiglia introrno all’opera che, nelle intenzioni dell’autore voleva simboleggiare l’ipocrisia di una società corrotta nell’intimo, irreprensibile all’esterno.
Arte o blasfemia?
L’opera, esposta al Museion, il Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Bolzano, ha richiamato l’attenzione di autorità religiose e politiche. Si è perfino arrivati a veglie pubbliche di neocatecumenali e all’intervento del Papa che ne ha discusso con il vescovo locale Wilhelm Egger. Il presidente del Consiglio regionale del Trentino Alto Adige Franz Pahl ha optato per la protesta estrema: il digiuno per vedere rimossa quella che considera “un’offesa al senso religioso”. Il museo, sommerso dal clamore, aveva fatto una piccola ritirata: la rana era stata spostata al terzo piano, accanto ad opere dello stesso autore.
Ultimo atto della diatriba, la scomunica del Papa in persona. In vacanza a Bressanone, Benedetto XVI ha condannato senz’appello un’opera che "ha ferito il sentimento religioso di tante persone che nella croce vedono il simbolo dell’amore di Dio e della nostra salvezza, che merita riconoscimento e devozione religiosa". I fautori dell’allontanamento della rana non sono però riusciti a piegare la direzione del Museion.
Con un verdetto a sorpresa, il cda ha assunto a maggioranza la decisione di lasciare al suo posto la "rana in croce". Almeno fino al 21 settembre, giorno in cui si concluderà la mostra "Sguardo periferico e corpo collettivo".
Il mio commento lo lascio ai lettori !
31 Agosto 2008 alle 08:29
una questione molto complicata, in cui non è tanto facile dare un giudizio. l’articolo è stato scritto molto bene, approfondisce e guarda nella giusta direzione cioè IL SIGNIFICATO VERO dell’opera.
Sul mio blog ho cercato di dare un mio parere (al link)…
13 Ottobre 2008 alle 13:34
Ciao Momò, leggendo il tuo post ho chiarito ulteriormente le idee… francamente trovo brutta l’opera di Kippenberger, ma riguardo il suo significato intrinseco, sono convinta che l’artista volesse sottolineare quanto sia ipocrita la facciata di coloro che magari in privato sono corrotti o comunque molto poco religiosi. E’ chiaro che con un’opera del genere, esposta in un museo d’arte moderna, cattolici e bigotti inneggiassero allo scandalo!
La direzione del Museion è rimasta coerente con la scelta iniziale e ha ben fatto a non rimuoverla.
Non penso che l’artista volesse prendere in giro nostro Signore o offendere la religione, probabilmente voleva colpire quella parte della società finto-perbenista-cattolica con una scultura scandalosa, aizzando ogni sorta di polemiche. Peccato non possa spiegarcelo di persona, visto che è morto.
Ricordo che tempo fa Madonna nel corso di un concerto si era esibita in croce e tutti gridarono allo scandalo. Ma per lei il discorso è diverso, doveva essere a corto di idee per cantare su una croce…
2 Novembre 2008 alle 14:48
TROVO SINCERAMENTE QUESTA OPERA MOLTO BELLA, IL SUO SIGNIFICATO CRITICO ALLA SOCIETà CONTEMPORANEA SCHIAVA DEI VIZI, IL SENSO DI DISILLUSIONE SULLA MORALITA ODIERNA è RIPRODOTTO CON FRESCA IMMEDIATEZZA E SEMPLICITà ESPRESSIVA .
l’ARTE è SOPRATTUTTO CRITICA CHE SMUOVE LE COSCIENZE , SE QUESTA OPERA SUSCITA COMMENTI SIGNIFICA CHE RAGGIUNGE IL SUO OBBIETTIVO. INOLTRE LA CRITICA AGLI ATTEGGIAMENTI MORALI è UNO DEI DOVERI PASTORALI DELLA CHIESA, E IL SIGNIFICATO REALE DI QUESTA OPERA è PERFETAMENTE ALLINEATO CON LA MORALE CRISTIANA , INCOMPRENSIBILE QUINDI LA REAZIONE DELLA CHIESA , DEL RESTO LO SANNO TUTTI CHE I PECCATI DELL’UOMO CROCIFIGGONO GESù ANCHE OGGIGIORNO. Per fortuna che esistono ancora artisti in grado di fare discutere e riflettere